SPESE CONTRATTUALI COMPLESSIVE PER L’ACQUISTO DI UNA ABITAZIONE

 

 

    L' ITER da seguire è il seguente: quando siete sicuri di aver trovato l' immobile di vostro gradimento, potete fare una vostra proposta di acquisto in cui proponete il prezzo ed i termini di pagamento  che ritenete più opportuno proporre ed in cui il preliminare venga fissato non prima di 15 giorni. In questi 15 giorni l' agente immobiliare deve fare tutte le verifiche necessarie, come se si dovesse stipulare l' atto pubblico definitivo e più precisamente deve fare o far fare: le visure ipotecarie, le visure catastali, le visure di conformità, la relazione tecnica riassuntiva, dopo di che si può fare il preliminare di compravendita.

Lacune sull'iter che porta al rogito notarile

RESTIAMO GRATUITAMENTE A VOSTRA DISPOSIZIONE PER IL CALCOLO DELLE VARIE IMPOSTE E DELLE ALTRE SPESE CONTRATTUALI, OLTRE CHE PER LA STIPULA DEI CONTRATTI DI ACQUA, LUCE E METANO

RICONOSCIAMO IL 20% SUL NETTO DELLA TOTALE PROVVIGIONE A CHIUNQUE CI PORTI UN AFFARE A CONCLUSIONE.

 

Gli onorari cambiano a seconda della località e della difficoltà dell’atto

 

Notai: come districarsi nella giungla delle tariffe

 

Quanto costa una comprar casa, a parte il prezzo dell’immobile? A questa domanda, quasi tutti, giustamente, risponderanno: “le tasse e poi il notaio”. Poi , approfondendo un po’: “Eventualmente, anche i costi del mutuo e dell’agenzia immobiliare”. E, infine, qualcuno si ricorderà anche di altri esborsi necessari, quali la ristrutturazione necessaria, il trasloco, le utenze.

Finché la domanda resta generica, tutto bene. Ma quando diviene mirata e ci si chiede: “ma quanto costa il notaio?” “E quante e quali tasse ci sono?” “E quanto pago il mutuo e l’agenzia immobiliare?”, allora sono dolori.

Questa inchiesta  è volta a dare un’idea sull’ammontare di alcuni di questi esborsi necessari che, alla prova dei fatti, sono spesso più pesanti di quel che ci si aspetta.  In particolare, dei costi burocratici e fiscali dell’acquisto di una casa (nonché di quelli relativi ad alcune altre operazioni molto comuni che prevedono l’assistenza di un notaio).

L’unica cosa certa che scaturisce dall’indagine è non esistono certezze: si possono dare solo  utili indicazioni. Per una miriade di ragioni. Come vedremo, infatti, la spesa è influenzata non solo dal tipo di acquisto (per esempio, prima o seconda casa), ma anche dalla zona geografica dove avviene (che coinvolge gli onorari dei notai e le percentuali degli agenti immobiliari), nonchè dalle difficoltà da affrontare per eseguire le indagini necessarie alla compravendita (che può far salire le tariffe notarili) e talora anche dalla trattativa con il singolo professionista che ci si trova di fronte. Perfino i costi fiscali, che pure sono stabiliti a livello nazionale, possono variare di poco  a seconda delle circostanze, perché ai tributi sui trasferimenti si aggiungono diversi piccoli “balzelli” (il bollo e  le visure ipocatastali, per esempio). Per rendersene conto basta consultare la prima tabella, che riporta tutte le voci di cui si compongono i costi burocratici di una “normale” compravendita, a un prezzo medio e priva di qualsiasi complicazioni.

Compravendite; onorario notarile. Senza notaio (o, in casi particolarissimi, un giudice) non si può divenire proprietari di un immobile o di un terreno. Ciò rende il notaio un professionista tutto particolare, che accoppia due figure: quella del funzionario pubblico e quella del consulente privato, in quest’ultimo ruolo simile a un commercialista, a un avvocato o a un medico.

Così come capita per altri professionisti iscritti a un albo, il notaio ha un tariffario professionale, approvato per decreto ministeriale (il Decreto del Ministero della Giustizia 27 novembre 2001). Il tariffario notarile  è, o dovrebbe essere, molto meno “interpretabile” di quello di altre categorie di liberi professionisti, quantomeno per quanto attiene al pagamento di quelle prestazioni che sono per legge a lui demandate. Viceversa una certa flessibilità torna ad esserci per quelle che riguardano il suo ruolo di semplice consulente.

Questa constatazione, forse a livello inconscio, pervade la mente dei cittadini che spesso frequentano gli studi notarili con la stessa soggezione con cui si entra in chiesa e con la convinzione che le cifre a loro richieste sono una sorta di “tassa” fissa e immutabile che, volenti o nolenti, occorre pagare.

Voglia di trasparenza. Ultimamente però, con il crescere del peso delle associazioni dei consumatori, nonché anche  in conseguenza di irrispettose inchieste televisive sugli loro onorari (“le iene”), la volontà dei più sensibili di ricevere informazioni chiare e comprensibili è cresciuta. Purtroppo il tariffario notarile non è certo un modello di consultabilità: occorre infatti tener conto di numerosissime  voci per ogni semplice prestazione, attraverso un collage la cui composizione è fuori dalla  portata non solo del comune cittadino, ma perfino di tecnici del settore con competenze non sufficientemente specializzate .

Si pensi, per esempio, che per una banale cancellazione di ipoteca, oltre all’onorario dell’atto rapportato al valore dell’ipoteca, eventualmente incrementato per la complessità della pratica, può occorrere prevedere quello per cinque copie autentiche, tra cui una esecutiva, due diritti di presentazione, un diritto di scritturato urgente per originale e copie autentiche, un diritto di iscrizione a repertorio, il rimborso delle spese generali di studio, un diritto di accesso. 

Non solo: due articoli del tariffario introducono quella che da alcuni può essere definita come una “flessibilità” e da altri come un’“ambiguità”. Il primo è l’articolo 30, che prevede la possibilità che possano essere triplicate tutte le voci più importanti per  gli  onorari , (compresi quelli per i rogiti) “ove sia occorso, oltre la normale indagine giuridica, esaminare titoli, registri pubblici e documentazione particolarmente complessa, consultare dottrina e giurisprudenza, tenere conferenze e colloqui, redigere e presentare istanze e denunce”.  Il secondo è l’articolo 34 , che “sgancia” dalla tariffa le consulenze “non strettamente connesse con l'esercizio della funzione pubblica” .

Localismi. Se le cose stessero solo così, si aprirebbe un varco nella tariffa grande come un’autostrada. I due articoli, però, demandano ai consigli notarili distrettuali (che grossomodo, fanno capo alle province), la determinazione dei criteri della loro  applicazione.

I consigli hanno fatto larghissimo uso delle loro facoltà, spesso incrementando di una certa percentuale quasi tutte le tariffe (tenendo conto della continua necessità di aggiornamento legislativo dei notai). Quindi la facoltà data dall’articolo 30 di incrementare le tariffe per particolari difficoltà della pratica è stata da una parte un po’ ridotta, dall’altra “spalmata” su tutte o quasi tutte le prestazioni notarili, anche quelle di routine. Pertanto oggi si può tranquillamente affermare che il tariffario nazionale conta un po’ meno di quelli locali ai fini della determinazione degli importi degli onorari. Talaltra i tariffari distrettuali prevedendo anche “sgravi” per il cittadino su pratiche che prevedono un impegno minore del professionista. Tipico è il caso di più rogiti che riguardino lo stesso condominio o lo stesso complesso di villette  di nuova costruzione, per le quali basta approfondire una sola indagine valida per più unità immobiliari. O quello di una certa limatura degli onorari per le compravendita quando ad essi si aggiungono quelli dovuti per un mutuo, sottoscritto sullo stesso immobile.. In parte, inoltre,  si è tenuto conto anche dei distretti “ricchi” e di quelli “più poveri”, con il risultato che tra due atti identici, costa in genere di più uno stipulato in una grande città del Nord rispetto a uno redatto in un paesino del Sud.

Dubbi. L’autonomia distrettuale ha però anche un effetto poco piacevole: la trasparenza delle tariffe diviene ancor più difficile, anche perché non basta consultare il tariffario nazionale, ma anche quelli locali (i più difficili da ottenere).Inoltre i giudici, in occasione di cause a notai che avevano richiesto onorari considerati troppo “scontati”,  e che perciò erano stati richiamati dall’Ordine,  si sono contraddetti l’un l’altro nel decidere se le tabelle distrettuali hanno valore vincolante, oppure sono  semplici indicazioni amministrative e resta fermo che l’unica norma di legge resta il tariffario nazionale. 

 

 

Dal distretto di Lecco e Como, un’iniziativa per la trasparenza

 

Tariffe notarili on-line: i notai di Lecco e Como hanno inserito nel loro sito un programma che calcola in un battibaleno l’ammontare degli onorari notarili per quasi tutte loro prestazioni: rogiti di compravendita con e senza mutuo, mutui, cancellazioni di ipoteca, separazione dei beni, rinuncia all’eredità e via elencando. Tutte  informazioni valide per la zona di loro competenza (nell’articolo xxx abbiamo parlato della variabile geografica degli onorari), ma comunque utilissime per avere un’idea dell’incidenza dei costi dei notai anche altrove: particolarmente in Lombardia, dove i criteri delle tariffe sono abbastanza simili. Ed è grazie alla collaborazione dei notai di Lecco e di Como che quest’inchiesta ha potuto vedere la luce.

La spinta verso la trasparenza è encomiabile anche perché nel notariato non sono mancate da parte di alcuni malumori per la scelta fatta. Chi dissente può, ovviamente, far valere buone ragioni , ricordando ad esempio come ogni atto notarile può essere diverso da un altro e che ogni semplificazione può rivelarsi grossolana.

“Non ci pentiamo, però, di avere messo on-line le tariffe”, sorride Franco Panzeri, presidente del consiglio di lecco e Como, “non solo per un atto di sensibilità verso i clienti, ma anche perché pensiamo sia giusto premere verso la semplificazione dei criteri con cui sono valutati i nostri onorari, abbandonando quelli complessi e ferraginosi del tariffario ora in vigore, che asi possono far risalire a mezzo secolo fa. Dopo comprensibili perplessità, ci pare che il nostro messaggio sia stato percepito anche a Roma oltre che da tanti colleghi in tutta Italia che hanno a cuore la loro funzione pubblica .

In effetti all’Ordine notarile è allo studio di una apposita commissione una radicale semplificazione della tariffa. Afferma Bruno Barzellotti, consigliere dell’Ordine: “Il nostro scopo finale sarebbe eliminare la selva mini-prestazioni, facendo ruotare l’onorario attorno a due sole voci: un minimo inderogabile per le prestazioni ordinarie e una parte concordata in trattativa tra cliente e notaio, che comprenda anche le consulenze. Lo scopo è anche raccogliere  le sollecitazioni all’apertura alla concorrenza che ci provengono dall’Unione Europea. C’è ancora molto da lavorare, però, prima di arrivare a una definitiva bozza di  progetto”.

 

La parcella di acquisto casa in dettaglio

Tributi e onorari notarili nel distretto di Lecco e Como per un atto pubblico di compravendita immobiliare di 8 fogli di un appartamento con prezzo denunciato di 100.000 euro (senza mutuo)

 

N. voce

Tributi e adempimenti burocratici

1a casa

Altro immobile

1

Imposta di registro

2.000,00

9.000,00

2

Imposta catastale

50,00

50,00

3

imposta ipotecaria

50,00

50,00

4

Imposta di Bollo (telematica)

230,00

230,00

5

Tassa d'Archivio Notarile

35,30

35,30

6

Trascrizione per Conservatoria

35,00

35,00

7

Voltura catastale

35,00

35,00

8

Visura ipo-catasale decennale*

150,00

150,00

 

Totale tributi

2.585,30

9.585,30

 

Onorari notarili e compensi imponibili

 

 

1

Onorario base

257,69

2

Iscrizione a repertorio onorario

0,50

3

Incremento onorario ex art. 30 tariffario (+ 168%)

593,04

4

Onorario per consulenze (art. 34 tariffario)

197,00

5

Copie dell'atto (8 fogli)      1 per stipula

16,00

6

                                         4 per le parti

64,00

7

                                         1 per registrazione

16,00

8

                                         1 per trascrizione

16,00

9

                                         1 per voltura catastale

16,00

10

Redazione dell'atto          1 per registrazione

34,00

11

                                         1 per trascrizione

34,00

12

                                         2 per voltura catastale

68,00

13

Onorari per copie             1 per  registrazione

26,00

14

                                         1 per  trascrizione

26,00

15

Indennità accesso a uffici 1 per  registrazione

28,00

16

                                         1 per  trascrizione

28,00

17

                                         1 per voltura catastale

28,00

18

Diritti scritturazione           per registrazione (1 foglio)

2,00

19

                                          per trascrizione (4 fogli)

8,00

20

                                          per voltura catastale (4 fogli)

8,00

21

Liquidazione imposte

37,00

22

Spese generali (15% tariffa)

217,80

23

25% a Cassa Nazionale Notariato

88,25

24

2% a Consiglio nazionale Notariato

7,06

 

Totale

1.816,34

25

Iva

363,27

 

Totale onorari e compensi con Iva

2.179,61

* Stima

Totale spesa (1a casa) euro

6.000,91

Totale spesa (altra abitazione) euro

12.664,91

 

Fonte: Consiglio notarile di Lecco e Como + elaborazione Ufficio studi Confappi-Federamministratori


 

 

Tab 2

Costi di compravendite immobiliari senza e con mutuo nel distretto di Milano

 

Valore

compra

vendita

Onorario notaio

(con Iva)

Tributi + adempimenti

burocratici

Totali senza mutuo

Totali con mutuo fondiario*

1a casa

Altra

abitazione

1a casa

Altra

abitazione

Senza

mutuo

Con

mutuo

1° casa

Altra

abitazione

Totale

%

costi

 acquisto

Totale

%

costi

 acquisto

Totale

%

costi

 acquisto

Totale

%

costi

 acquisto

100.000

2.421,58

3.851,75

3.821,30

10.485,30

6.242,88

6,24%

12.906,88

12,91%

7.673,05

7,67%

14.337,05

14,34%

150.000

2.591,04

4.139,29

5.325,00

15.485,30

7.916,04

5,28%

18.076,34

12,05%

9.464,29

6,31%

19.624,59

13,08%

200.000

2.886,48

4.515,96

6.827,80

20.485,30

9.714,28

4,86%

23.371,78

11,69%

11.343,76

5,67%

25.001,26

12,50%

250.000

3.070,74

5.118,19

8.331,50

25.485,30

11.402,24

4,56%

28.556,04

11,42%

13.449,69

5,38%

30.603,49

12,24%

300.000

3.210,18

5.361,74

9.834,30

30.485,30

13.044,48

4,35%

33.695,48

11,23%

15.196,04

5,07%

35.847,04

11,95%

350.000

3.210,18

5.361,74

11.334,30

35.485,30

14.544,48

4,16%

38.695,48

11,06%

16.696,04

4,77%

40.847,04

11,67%

400.000

3.533,88

5.999,40

12.840,80

40.485,30

16.374,68

4,09%

44.019,18

11,00%

18.840,20

4,71%

46.484,70

11,62%

450.000

3.533,88

5.999,40

14.340,80

45.485,30

17.874,68

3,97%

49.019,18

10,89%

20.340,20

4,52%

51.484,70

11,44%

500.000

3.923,34

6.614,59

15.847,30

50.485,30

19.770,64

3,95%

54.408,64

10,88%

22.461,89

4,49%

57.099,89

11,42%

 

* al 50% del prezzo d'acquisto e iscrizione di ipoteca del doppio del finanziato

 

Nota: per i tributi si è tenuto conto di: imposte di registro, ipotecarie, catastali, bollo (telematico), tassa di archivio notarile, tasse ipocatastali, visura ipocatastale ventennale (stimata in 150 euro).

 

Fonte: Elaborazione Ufficio studi Confappi-Federamministratori su dati Consiglio Notarile del distretto di Milano e propri

 

Come si può vedere nella tabella 1, la parcella dettagliata per una banale compravendita immobiliare si compone in genere di 8 voci per quanto attiene ai tributi che il notaio versa per conto del cliente e in ben 25 voci per quanto riguarda il suo onorario (tali voci, nelle ricevute rilasciate ai clienti, sono talora raggruppate, e quindi appaiono di minor numero). . 

Si noti che se (come accade nella maggioranza dei casi) è contestualmente stipulato un mutuo per l’acquisto, le voci dettagliate dell’onorario salirebbero da 25 a 48 (e quelle per i tributi da 8 a 10).

Le prestazioni notarili che incidono di più sono l’onorario base (voce 1, 257 euro, determinata dalla tariffa nazionale), l’incremento dell’onorario ai sensi dell’articolo 30  e le prestazioni di consulenza connesse (voci 3 e 4,complessivamente  736 euro, determinate localmente).. Basta questo per far comprendere come, nel fissare quanto costa un notaio, contano più le decisioni dei consigli notarili distrettuali che la tariffa nazionale.

La tabella 2 consente di stimare, in modo più sintetico, i costi di una compravendita con valori denunciati variabili da 100 a 500 mila euro. Come si può notare, al prezzo di una prima casa si deve aggiungere da un mino del 4%  a un massimo del 7,7% di oneri, a secondo se si sia stipulato o meno un mutuo. La percentuale cala quanto più cresce il prezzo di acquisto stesso. Per un’altra abitazione la spesa è il doppio: si oscilla dall11 al 14,4% in più circa.

Va infine tenuto conto che i mutui vengono ormai stipulati per il 70-75% delle compravendite, per importi in media superiori a quello stimato in tabella (siamo al 70-75% del prezzo di acquisto e non alla metà) e che la sottoscrizione prevede spesso altre spese determinate dalla banca (istruttoria, perizia, polizze obbligatorie, eccetera).


 

 

Tariffe per il testamento

Il testamento fatto dal notaio, in presenza di testimoni, è molto raro. Più spesso capita che sia olografo, cioè redatto e firmato a mano (va assolutamente indicata la data) . In genere è tenuto in casa in un cassetto, oppure dato da conservare ad altri(può essere il principale beneficato, o anche qualcuno di cui ci si fida che non è citato nemmeno nel testamento o anche un notaio).

Perché il testamento olografo abbia valore per tutti, esso va però pubblicato alla morte del testatore: operazione che ha i suoi costi, del tutto indipendenti però dall’ammontare dei patrimonio ereditario. Questa è la parcella “sintetica”.

 

 

 

Pubblicazione di testamento olografo

Voce

Spesa (euro)

Imposta di registro

168,00

Tributi speciali

5,16*

N. 6 bolli

87,72

Imposta bollo su trascrizione

59,00

Tassa d'archivio

7,40

Trascrizione in conservatoria

35,00

Totale imposte e spese burocratiche

362,28

Onorari e compensi notarili

403,9

Iva su onorari

80,78

Totale onorari notarili

484,68

TOTALE GENERALE

846,96

 

Non di è tenuto conto dell’eventuale trascrizione dell’atto presso l’Agenzia del Territorio

* Voce variabile a seconda della località

Fonte: Consiglio notarile di Lecco e Como, ottobre 2005

 

 

 

La cancellazione di ipoteca

 

I costi di cancellazione di ipoteca sono influenzati dall’ammontare per cui è iscritta presso le Conservatorie l’ipoteca stessa Esso non è in genere pari al finanziamento ricevuto, ma al doppio (per esempio, a un finanziamento di 100 mila euro può corrispondere un ipoteca iscritta per 200 mila euro). In particolare, comunque, ad essere influenzati dall’ammontare dell’ipoteca non sono i tributi sulla cancellazione, ma gli onorari notarili,nonché la tassa che si paga all’archivio notarile stesso.

Quanto alla “cancellazione con svincolo”, che ha costi superiori, si tratta di quella che riguarda in intero stabile di più appartamenti, in genere di nuovo costruzione, sul quale l’impresa edificatrice o il promotore immobiliare ha acceso un mutuo: le operazioni di cancellazione sono più complesse e gli onorari crescono.

 

Importo ipoteca

Tot imposte e spese

onorario notarile cancellazioni

onorario notarile svincolo  ipotecario

Totale cancellazione

Totale cancellazione con svincolo

100.000

57,76

540,00

868,18

597,76

925,94

200.000

61,06

540,00

944,92

601,06

1.005,98

300.000

64,26

720,00

1.050,86

784,26

1.115,12

400.000

67,56

720,00

1.082,21

787,56

1.149,77

500.000

70,76

900,00

1.139,51

970,76

1.210,27

 

Fonte: Consiglio notarile di Lecco e Como, ottobre 2005

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